Descrizione
Parma, 20 ottobre 2016 – Nella mattinata di oggi sono stati resi noti i punteggi delle offerte tecniche ed economiche presentate dai concorrenti alla gara per l’affidamento per i prossimi 9 anni dei servizi di trasporto pubblico sul bacino di Parma, cui TEP ha partecipato in concorrenza con l’ati BUS ITALIA-Autoguidovie e l’ati Tper-SETA.
Tra i concorrenti, quello che ha ottenuto il punteggio più alto è l’ati composta da BUS ITALIA e Autoguidovie. Segue TEP e, decisamente più staccata, l’ati Tper-SETA.
Le differenze sostanziali nei punteggi assegnati a BUS ITALIA-Autoguidovie riguardano il piano degli investimenti in autobus e in tecnologie, e il ribasso rispetto al corrispettivo d’affidamento a base di gara, mentre tutti gli altri 7 progetti sono stati giudicati equivalenti in termini di punti maturati.
I punteggi assegnati dalla commissione fanno presumere che l’ati BUS ITALIA-Autoguidovie abbia presentato un piano di investimenti in nuovi autobus e filobus di valore quasi doppio rispetto a quello presentato da TEP (quest’ultimo comunque importante, pari a 43 milioni di euro, circa il doppio del minimo di gara, pari a 22,5 milioni), mentre gli altri investimenti sarebbero addirittura il triplo (9 milioni contro 3 di TEP).
Ciononostante, l’ati BUSITALIA-Autoguidovie ha contemporaneamente proposto anche uno sconto superiore del 25% rispetto a quello proposto da TEP.
Vale la pena ricordare, però, che le regole della gara prevedono che l’offerta economico-finanziaria presentata debba rispettare i requisiti di sostenibilità sui 9 anni del piano. In pratica, non è possibile, per chi presenta offerta, proporre piani mediamente in perdita o che trasferiscano tali perdite su altri soggetti.
I numeri presentati da BUS ITALIA-Autoguidovie sono abnormi e totalmente inarrivabili per TEP.
Per realizzare un piano del genere infatti, a TEP mancherebbero circa 6 milioni di euro all’anno per raggiungere il per lo meno pareggio di bilancio, oltre a diverse decine di milioni di cassa per finanziare gli investimenti.
Anche un’eventuale associazione temporanea di TEP con altre aziende di trasporto pubblico locale non avrebbe permesso di raggiungere, neanche lontanamente, questi numeri.
Posto ciò, in base ai dati che al momento sono in nostro possesso, il piano presentato da BUS ITALIA-Autoguidovie parrebbe in generale difficilmente sostenibile dal punto di vista economico-finanziario. Si è peraltro in attesa della verifica in corso circa eventuali anomalie dell’offerta. Per legge (art. 86 del d.lgs. 163/06) questa fattispecie si verifica quando l’offerta di ribasso e gli aspetti tecnici superano contemporaneamente i 4/5 del punteggio massimo attribuibile. La legge, in pratica, pone l’attenzione su offerte che propongono un alto ribasso e, nel contempo, un’offerta molto elevata dal punto di vista qualitativo ed impone di verificare se sono congrue ovvero anomale.
Sarà comunque importante capire su che voci i concorrenti intendono realizzare le economie, oltre che sulla sicurezza. Infatti, l’unico dato ad oggi in nostro possesso è quello degli oneri per la sicurezza, voce per la quale BUSITALIA-Autoguidovie intende spendere circa la metà nei 9 anni rispetto a quanto offerto da TEP. Personale? Manutenzioni? O addirittura il costo dei biglietti – che peraltro non dipende dal’esecutore del servizio? Sarà interessante capirlo.
L’azienda attende quindi l’esito delle verifiche dell’agenzia sul sospetto d’anomalia.
A seguire, qualora ancora necessario, sarà richiesto l’accesso agli atti di gara – per conoscere i criteri e i valori giustificativi dell’offerta presentata dai concorrenti, con riserva di adozione tutte le azioni necessarie a tutela dell’azienda, dei lavoratori e dei cittadini di Parma.