Descrizione
Risposta alla lettera “Quella multa sull’autobus” pubblicata sulla Gazzetta di parma del 12 ottobre 2017
Egregio direttore,
vorremmo intervenire sul caso segnalato dalla signora Ravanetti per la multa comminata ad un’anziana signora il cui biglietto sarebbe risultato non timbrato al momento del controllo.
Non avendo informazioni precise circa il fatto riportato non ci è possibile fare una verifica su quanto esposto. Rileva però che l’unica signora anziana di nome Ada multata nelle ultime settimane sia stata sanzionata perché viaggiava con un biglietto scaduto, diversamente da quanto raccontato nella lettera pubblicata. Non ci risulta, altresì, che la signora sia stata obbligata a scendere dal bus prima della fermata scelta
Al di là di questo, la signora Ravanetti si domanda se sia giusto che una persona in buona fede venga multata.
I controllori hanno un compito molto importante e non facile, che certamente richiede comprensione nei confronti dei soggetti deboli, come possono essere le persone anziane, ma, nel contempo, fermezza nella giusta applicazione delle regole.
La sanzione è un atto amministrativo che sancisce il mancato o l’errato adempimento ad un obbligo di legge e non dipende dall’intenzionalità del comportamento scorretto.
Il verificatore non ha alcun modo di verificare la buona fede della persona multata. Non può che muoversi nell’ambito di regole che, per forza di cose, vanno applicate con il criterio dell’uguaglianza e non della discrezionalità o del gusto personale. Ci consenta quindi di dissentire dalla frase della signora Ravanetti quando dice che fa “parte della professionalità di ognuno discriminare quello che è giusto da quello che non lo è…” e di conseguenza applicare le regole rispetto ad un personale sentimento di giustizia.
Se così fosse, non ci sarebbe più alcuna certezza delle regole, ma un’applicazione variabile in base a percezioni personali o a principi e valori soggettivi diversi per ciascuno di noi ed ogni sanzionato sarebbe titolato a chiedere che un’analoga valutazione di buona fede venga fatta anche per il proprio caso.
Detto questo, è evidente che non c’è nessun desiderio di accanimento nei confronti dei passeggeri anziani, che, anzi, costituiscono una parte rilevante della nostra utenza e un referente primario per chi come noi ha un ruolo anche sociale nell’erogazione di servizi fondamentali. Nella lettera la signora Ada che viene descritta come “una signora onesta, che mai avrebbe voluto viaggiare in bus senza convalidare il biglietto”. Non abbiamo motivo per dubitare di questo, pertanto siamo certi che anche lei, nella sua onestà, possa riconoscere la correttezza del comportamento tenuto dal verificatore a fronte di un biglietto orario scaduto. D’altra parte, signora Ada, essere sanzionati non significa automaticamente essere disonesti. Dimenticare l’orario di validazione è una cosa che può capitare a tutti.
Parma, 12 ottobre 2017
Ufficio Stampa TEP spa